Fabrizio Cotognini, No monster's land, 2018, 250 cm x 80 cm,biacca and gold on black french paper and artist book. Courtesy of the artist and Prometeogallery of Ida Pisani

In questo lavoro si sviluppa come un apocalisse visiva, sotto il segno della bestia, e del terrore della rivelazione del mistero. Ma anche speculazione, geometria e parole, ragionamenti che scatenano l'immaginazione. In questa sfera si riuniscono tutti i prodigied i mostri della terra.

La flora e la fauna fantastica sono sottoposti ad una riscoperta dell'immagine, come in un ordine superiore, oggetto di una trasposizione sempre piu' diretta, drammatica, reale e contemporanea.

I cicli fantastici rinascono e di continuo si rinnovano, si fondono in quella stessa sfera da cui sono stati esclusi,la realtà. Oggetto principale di questo lavoro sono quei mostri presenti in regioni che vengono chiamate come No monster's Lands.

Per designare questo stravagante mondo ,ho elaborato una ricerca sulledròlerie.

Il termine è rabelaisiano e designa un genere fantastico e satirico, mentre la storia moderna lo applica in primo luogo alle fantasie ornamentali dei libri e degli oggetti preziosi, in questo lavoro diventano , metafora di una terribile bellezza della condizione socio politica contemporanea.

La struttura di questo lavoro proprio come nei libri miniati si costruisce sul contrasto fra insegnamento e storia popolare, tra parabola e racconto fantastico, creando cosi' un cortocircuito spazio temporale.