Pelle, 2016

Fabrizio Cotognini, Pelle, 2016, matita, inchiostro, biacca su carta giapponese montata su lastra di ferro, 260 cm x 130 cm, courtesy dell'artista e Prometeogallery di Ida Pisani

Penso al dialogo-lotta-accoppiamento immaginari di due animali rappresentati non nella
loro apparenza naturalistica ma in una dimensione mitologica: la pantera e la iena.
La PELLE le distingue al primo sguardo: la panthera pardus nell'antichità indicava il
super-felino tanto da essere usato indifferentemente per leopardi, ghepardi, tigri e leoni,
proprio per questo negli antichi testi le si attribuiscono colori e macule molto vari; e la
Hyaena hyaena dal nome raddoppiato, il pelame lungo dai colori foschi, la criniera
dorsale, quasi un animale composito di parti di altre bestie.
Nell’immaginario del passato il loro aspetto ne ha consentita l'identificazione con alcuni
comportamenti umani e significati religiosi. La pantera (che è anche la lonza di Dante "che
di pel maculato era coverta") è flessuosa, sensuale, solitaria nel suo splendore; i muscoli
vibrano sotto la pelliccia lucida e le macchie sembrano danzare con moto di onde sopra la
pelle. La pelle della pantera seduce e porta alla perdizione l'uomo e gli altri animali storditi
dal profumo intenso che ne emana. La iena è brutta, ha pelo ispido, di differenti
lunghezze, con macchie o strie di color grigio e giallognolo; attacca in gruppo chi già è
morente, esercito infernale di bestie maleodoranti come la carne putrida di cui si nutrono.
L'incontro-scontro tra questi due animali, tra bellezza e bruttezza, tra eros e thanatos, gli
eterni opposti complementari della vita dell'uomo e di tutto la natura, sarà rappresentato
con lavori realizzati su carta giapponese montata su lastra di ferro da 130cm x 130 cm
ognuna; quindi i due animali saranno a dimensione Naturale.