Il progetto intende agire su diverse frontiere: in primo luogo quello della
rappresentazione, poi sul piano retinico di fronte al quale ci si trova che viene
presentato come uno spazio atemporale dove antico e moderno, immagine e testo si
confondono e si esaltano per elaborare un lavoro un concept nuovo ma nel solco di
una tradizione antica che trova trovava riscontro sia nell'attualità sia nella storia.
Partendo da una serie di Incisioni del tedesco George Pencz ( 1500-1550 ), che nelle
sue opere già sconfina e fa un focus sull'interdisciplinarietà del concept, dalla sua
attualità, si procede fino a noi, costruendo ponti leggeri fatti di immagini di
connessioni di link che vanno dall'incisione, alla televisione, da YouTube a You Porn,
dalla rappresentazione delicata e onirica della metafora, alla mercificazione alla
velocità dell'immagine consumata oggi.
Da un simbolo a un must have, da simboli che hanno secoli di storia e, talvolta, sono
diventati illeggibili nell'attualità, in questo percorso artistico diventano chiari e
comprensibili grazie a dei link provenienti dal Web, alle serie tv, ai cartoni animati, all
app mobile. Interessante é il cambiamento di percezione nei confronti della
simbologia e dell' evocazione.
Scavalcando quindi la rappresentazione storica troviamo come la visione dei sette
peccati capitali oggi più' che mai risulti attuale, nel consumo sfrenato di prodotti e di
immagini, in un momento in cui la sessualità perde il senso e si sfalda per diventare
un piccolo teatro di mercificazione, prodotto che non eccita che non stimola ma
uccide. La bulimia fisica e dell'immagine ci porta sempre meno a riflettere sulla
metafora della Gola un tempo più' vicina a visione politica, oggi anche molto vicino
alla malattia, bulimia anoressia, bramosia, desiderio di realizzazione, aspirazione.
L'ira diventa guerra dove poche persone decidono le sorti di molti, a volte di interi
paesi e ancora meglio di aree geografiche, l'ira diviene a volte non più un peccato
capitale, ma una normalità che ci viene trasmessa giornalmente perdendo la sua
funzione. L'avarizia diviene rappresentazione di una nazione, ma anche di una classe
politica retrograda che non guarda alla storia ma solo all'oggi al consumare risorse,
tutte queste metafore cambiano di condizione ma non cambiano di funzione.
È interessante quindi analizzare come questo colosso tematico dell'arte ma anche
della dottrina rimane oggi un tema navigato, che offre giornalmente spunti di
riflessione. Come tutte le grandi riflessioni fatte sulla natura umana, la sua attualità è
certamente in funzione della costante crescita che avviene nel genere umano.
Quindi i peccati sono simili, evolvono, cambiano usi, cambiano le modalità ed i mezzi
di diffusione, cambiano le fruizioni, cambiano gli atteggiamenti di percezioni nei
confronti di quello che ci si trova di fronte, ma non cambia il desiderio di indulto di
un'umanità che dalla notte dei secoli è assoggettata e segnata come Caino dai suoi
peccati, che sempre gireranno su stessi e sempre saranno in grado di schiacciare
l'uomo, anche il più saggio, anche il vecchio nudo, sotto la pianta che insegna al
giovane ricco i segreti della vita, anche lui è stato corrotto per questo si è spogliato di
qualsiasi averee di qualsiasi virtù.